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Case, affitti e vendite: a rischio 200 mila posti di lavoro nell’immobiliare

Case, affitti e vendite: a rischio 200 mila posti di lavoro nell’immobiliare

Dal WEB…

Un esercizio da chiromante. Così Gian Battista Baccarini, presidente di Fiaip, la Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, ha definito, nel corso della presentazione dell’ultimo rapporto sul mercato della casa, l’idea di fare previsioni attendibili sulle conseguenze che la crisi del Coronavirus avrà sul mattone, salvo quella, ampiamente scontata, che per quest’anno diminuiranno le compravendite. Ma è chiaro che già il bilancio degli ultimi due mesi è pesantissimo.

Il blocco di vendite e locazioni per il lockdown

La Federazione infatti calcola in 65.000 i contratti di locazione di varie tipologie e in circa 20.000 le transazioni di vendita che non si sono potuti effettuare a causa del lockdown. Certamente una parte degli affitti e la grande maggioranza delle compravendite verranno finalizzati al termine del blocco della attività, anzi sia pure a rilento le attività notarili stanno proseguendo e qualche rogito e qualche mutuo lo si sta anche concludendo ma rimane il fatto che molti cittadini in procinto di trasferirsi per lavoro o impegnatisi a liberare un’abitazione già di fatto venduta ed entrare in quella appena acquistata stanno facendo i conti con gravi disagi e corrono il rischio di dover affrontare un contenzioso con le controparti.

I rischi per gli agenti immobiliari

A rischio inoltre ci sono, sottolinea Baccarini, 200 mila posti di lavoro nella filiera immobiliare, un settore strategico della nostra economia dato che pesa per oltre un quinto del Pil e che ha già lasciato sul campo dopo la crisi del 2011 700mila addetti.

Le quotazioni in rialzo (nel 2019)

Il rapporto Fiaip evidenzia che nel 2019 dopo anni di forti cali nei prezzi con qualche eccezione (la più rilevante quella di Milano) i valori si sono pressoché stabilizzati e che nelle grandi città un forte impulso al mercato è stato dato dagli immobili destinati all’investimento e in particolare agli affitti brevi, complice l’incertezza dei mercati finanziari.
I prezzi nelle maggiori città sono risultati in calo del 2,8%, a fronte di un incremento delle vendite precrisi nell’ordine del 4% e delle locazione del 3%. Interessanti i dati sulle caratteristiche dell’abitazioni compravendute: nel 72%dei casi si tratta di trilocali; inoltre il 65% del totale è costituito da abitazioni usate abitabili senza radicali opere di ripristino. Il nuovo rappresenta il 5% del mercato mentre il 22% delle abitazioni transate sono ristrutturate. Numeri che spiegano come rimanga molto bassa (il 12%) la quota di abitazioni con classificazione energetica nelle classi A e B.

Compravendite in aumento a Milano, in calo a Roma

Per quanto riguarda le quotazioni registrate prima della crisi, il borsino Fiaip evidenzia per le compravendite aumenti su base annua a Milano (+8,4%), Bologna (+8,0%) e Napoli (+ 2,5%). In calo Roma (-3,9%), Firenze (-3,5%), Palermo (-2,5%), Genova (-2,0%), Torino (- 0,5%), Cagliari (- 0,8%).
Le locazioni hanno fatto registrare nella media nazionale -2,3% nel residenziale e -4,4% nel commerciale. Per quanto riguarda le case pero sono in sensibile aumento Bologna (+12%), Milano (+10,2%) Firenze (+3,8%), Roma (+4,2%).

Le prospettive del mercato e il rebus affitti brevi

In prospettiva sul mercato delle locazioni residenziali c’è, almeno per i prossimi mesi la sparizione degli affitti brevi nelle grandi città mentre il turistico estivo potrebbe registrare un incremento della domanda visto che presumibilmente chi vorrà andare in ferie preferirà le sistemazioni in appartamento a quelle alberghiere. Per quanto concerne gli uffici verranno richiesti spazi più ridotti per il maggiore ricorso allo smart working; il vero problema però, e le avvisaglie non mancano, potrebbe arrivare dai negozi e in particolare dai pubblici esercizi e dai locali situati nei centri commerciali extraurbani.

di Gino Pagliuca –  www.corriere.it

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